Non si finisce col fracassarsi il naso in terra perché si scrive, ma al contrario si scrive perché ci si fracassa il naso e non resta più altro dove andare. (A. Cechov)

martedì 7 luglio 2015

Il sale della vita:3

Le parole. Quelle giuste, le sbagliate, le fraintese. 
Quelle solo sussurrate o urlate, le parole d'amore e quelle di odio, quelle attese da una vita e quelle che non arriveranno mai.
Parole dolci, parole al vetriolo, i giochi di parole e i neologismi. Quelle scritte, quelle lette, quelle ascoltate e quelle dette. 
Le parole che ho riempito e quelle che ho scelto di lasciare ancora vuote. 

Perché ci si può chiudere tutto il mondo, nelle parole, e continuare contemporaneamente a lasciarlo libero. 






I racconti della birra, AA.VV.



Chiamata anche la bevanda dei re, la birra è forse l' alcolico più antico e diffuso al mondo. Ed è proprio per celebrare questo nettare rinfrescante che la casa editrice Marchetti, insieme al Birrificio Artigianale Toscano, ha voluto creare questa piccola antologia che raccoglie ventisei racconti brevi di scrittori esordienti. Tutti, rigorosamente, a tema birra. Così tra le pagine scopriamo che ci sono ricordi d'infanzia che resteranno sempre nel cuore, che la storia della scoperta della gravità in realtà è un po' diversa da come la apprendiamo sui libri e che l'amicizia è fatta sopratutto di cose semplici, come dividere un bicchiere di scura. Stili e generi diversi si incontrano per creare un libro ricco di emozioni. Apre la raccolta  Athos Bigongiali, la cui sottile ironia non delude mai. 




mercoledì 1 luglio 2015

Anna Karenina, Lev Tolstoj

Le famiglie felici si somigliano sempre l'una con l'altra: ogni famiglia infelice lo è in un modo particolare.
Tutto era sottosopra in casa Oblonskij. La moglie aveva saputo che era in intime relazioni con una giovane governante francese che era stata da loro e gli aveva dichiarato che non poteva più vivere nella stessa casa con lui. Questa situazione si protraeva già da tre giorni e ne risentivano il malessere marito, moglie, l'intera famiglia e perfino i domestici. Tutti si accorgevano che quel loro vivere uniti non aveva più senso e che fra persone incontratesi per caso in un albergo c'era più coesione che fra i membri della famiglia Oblonskij.



Foto: Francesco Romoli