Di fama e di sventura è la storia di un uomo raccontata dagli
occhi della donna che lo ha amato.
È la storia di un presagio, annunciato in un giorno in cui il
caldo sembra non lasciare spazio alla vita. E invece in quel giorno nasce Tommaso, un
piccolo gamberetto dice Vittoria, sua nonna, un Indiano dal cuore buono che sin
dal primo vagito desidera diventare un cowboy.
È una storia d’amore, soprattutto. Amore negato, tradito,
cercato, sofferto e vissuto in modo sbagliato, con il rimpianto sempre davanti agli
occhi. Di solitudine e di speranza. Di fortuna e di inevitabili tragedie.
Federica Manzon trascina
il lettore nell’Italia dal dopoguerra a oggi, poi lo prende per mano e lo
conduce oltreoceano tra le strade di una città americana soffocata dai
grattacieli dell’alta finanza, infine lo accompagna di nuovo all’inizio, sulla
spiaggia, al bordo di un’acqua dove gli spruzzi schizzano le caviglie e
richiamano giorni da seppellire nel fondo della memoria.
Al principio il lettore sembra poter rimanere invischiato nella
scrittura, così densa che le tracce dei personaggi sembrano perdercisi. Ma poi
ci si abitua al ritmo, e danzare tra le pagine diviene quasi una necessità. La
Manzon è abile nel tenere il filo sospeso di capitolo in capitolo, annunciando
imminenti tragedie. Il romanzo alla fine risulta imperfetto: la voce narrante
lascia spesso perplessi nella ricostruzione di scene dettagliate a cui non può
aver assistito. Così come lascia perplessi il finale, risolto con una facilità
tale da sembrare sbrigativo.
Eppure.
Eppure i personaggi a cui dà vita rimangono dentro. Penso alla
nonna, Vittoria, la donna veloce che ha gambe abbronzate e non porta calze
nemmeno in inverno, una donna per la quale le questioni del cuore non vanno
raccontate, ma tenute strette nel profondo dell’anima. Penso al Capitano, uomo
senza scrupoli per gli affari, ma poi nonno amorevole. Penso allo zio di
Tommaso, il mollusco, uomo senza spina dorsale, pronto solo a seguire la
corrente migliore. Penso ad Ariel, ragazzo ebreo, dal coraggio inattaccabile, campione
di nuoto e unico vero amico di Tommaso. Una
delle stelle che riuscirà a seguire e perdere continuamente nel corso della
vita.
Il mondo creato della Manzon è sconosciuto e familiare insieme, un
mondo a cui ti affezioni e che ti dispiace abbandonare. Un mondo dove ogni
trionfo sottintende una sconfitta. Un mondo dove l’amore crea e distrugge. Triste
e nostalgico quando basta per essere amato. Imperfetto come la vita.
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